In settimana di “Black Friday” non possiamo che affrontare l’argomento “matrimonio low cost, come gestirlo”. Anche il Matrimonio da Black Friday ha le sue peculiarità e caratteristiche che analizzeremo in questo articolo.
E questa è materia seriamente controversa. Gli sposi sono continuamente bombardati da lustrini, paillettes ed allestimenti da mille e una notte. Trasmissioni televisive di importanti Wedding Planner e foto prese qua e là dal web portano all’insana convinzione che esista uno standard di grandezza, indipendentemente dal budget. Peccato che poi, quando cominciano ad organizzare le proprie nozze, debbano scontrarsi con la realtà.
Le distese di fiori sul sagrato della Chiesa che sembravano accessibili a chiunque, diventano ben presto un sogno andato in frantumi. Tant’è. A quel punto inizia l’arte del “taglia il prezzo”, a cui, presto o tardi, la maggior parte degli sposi cede.
Ma quali sono i servizi e le forniture alle quali le coppie sono disposte a rinunciare?
1) I “dettagli“: spesso sono costretta a “battermi” per far comprendere ai futuri sposi che un evento è fatto essenzialmente di dettagli. Un pranzo è in grado di organizzarlo chiunque, scegliendo un catering blasonato. Ma quello che fa realmente la differenza e che è in grado di lasciare a bocca aperta gli ospiti sono proprio i “tanto inutili” dettagli. Se credete che i vostri invitati non noteranno una mise en place raffinata, la posateria d’argento, le ceramiche pregiate, i segnaposto , vi sbagliate. Eppure sono le prime cose che le coppie sono pronte a sacrificare. 2) L’allestimento floreale: si parte dal “tripudio di peonie” per arrivare a “due fiori di campo non ci starebbero male”. A quel punto, l’immagine dell’allestimento di Preston Bailey trovata su Pinterest si porta dal fioraio sotto casa “che tanto i fiori quelli sono. Gli dico io come deve farlo”. Apposto! 3) Trucco e parrucco: altra nota dolente. Ripetete insieme a me: “il make up non è tutto uguale”. Vale anche qui lo stesso discorso fatto per il fioraio: il make up artist e l’hairstylist non sono la stessa cosa del parrucchiere che si occupa anche di trucco perché ha fatto un corso nel ’93 con Diego Dalla Palma. Il risultato è che l’acconciatura non regge, il trucco comincia a sbavare a poche ore dalla cerimonia e nelle foto la Sposa non si piace. 4) Il servizio fotografico: la frase che mi sento ripetere spesso è: “Tanto vogliamo giusto qualche scatto!”. Il compenso di un fotografo si valuta sulla base di diversi parametri, tra i quali il talento, la notorietà, la professionalità, i materiali di stampa. Il fotografo non fa “giusto qualche scatto”, ma impegna una giornata intera a scattare, spesso assistito da altri collaboratori. Successivamente dovrà effettuare un lavoro di selezione del materiale e post produzione. Sfiderei chiunque a visionare mille e più scatti che, moltiplicati per decine di coppie, fa un numero imprecisato di ore e qualche diottria in meno.Non è black, ma white day
Potrei continuare con l’elenco, ma per oggi mi fermo qui. E’ più importante ripetervi che non c’è bisogno di budget milionari per realizzare il vostro sogno e fare bella figura. Basta affidarsi a professionisti che sappiano interpretare le vostre richieste e realizzarle nel miglior modo possibile. Perché la buona riuscita di un evento non è solo una questione di soldi, ma soprattutto di organizzazione, creatività e talento. di Francesca Theodosiu (Wedding Planner)Immagini tratte da Pinterest