Matrimoni 2021: è caos tra decreti e Green Pass – Si salvi chi può. Un settore fermo da ottobre 2020 e che ha una data di ripartenza ufficiale: 15 giugno 2021. Ma di notizie certe c’è solo questa. Perchè tra decreti, norme e chiarimenti le future coppie di sposi e i fornitori dell’intero comparto ricevimenti dovrebbero avere un burocrate al loro fianco per capirci qualcosa. Un caos totale che di fatto sta generando ulteriormente il panico tra gli sposi che quotidianamente non sanno a chi appellarsi.
L’ultima in ordine temporale è arrivata ieri 29 maggio 2021. Mentre da più parti quasi si festeggiava l’indiscrezione dell’abolizione del famoso Green Pass per gli eventi, ecco che invece arrivava il documento ufficiale della Conferenza Stato Regioni a smentire tutto. Un documento atteso oltre una settimana dopo il decreto legge del Premier Draghi e che nella premessa si evidenzia.
“Le presenti “Linee Guida per la ripresa delle attività economiche e sociali” tengono conto delle disposizioni del decreto-legge n. 52 del 22 aprile 2021, del decreto-legge n. 65 del 18 maggio 2021 e sono adottate ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 16 maggio 2020”.
Matrimoni 2021: è caos tra decreti e Green Pass. Le linee guida ufficiali
Ed allora andiamo nel dettaglio per capire le linee guida dei ricevimenti. Vi riportiamo di seguito il testo integrale.
CERIMONIE
Nel rispetto delle misure di carattere generale sopra riportate e dei protocolli adottati per lo svolgimento dei riti
(religiosi e civili), le seguenti indicazioni integrative costituiscono indirizzi specifici per i banchetti nell’ambito
delle cerimonie (es. matrimoni) ed eventi analoghi.
Definire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita.
Predisporre un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare durante l’evento.
Mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni.
Riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso alla sede dell’evento in modo ordinato, al fine di evitare
assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti.
Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.
Disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di
tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico
di rischio).
E di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tali distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione.
Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (es. giardini, terrazze), sempre nel rispetto del
distanziamento di almeno 1 metro.
Assicurare adeguata pulizia e disinfezione degli ambienti interni e delle eventuali attrezzature prima di
ogni utilizzo.
Utenti e lavoratori devono correttamente indossare la mascherina a protezione delle vie aeree, negli spazi
al chiuso e all’aperto secondo le disposizioni vigenti.
Il Buffet, la musica e il guardaroba: le regole
È possibile organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato,
escludendo la possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso, per ospiti e
personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione
delle vie respiratorie. La modalità self-service può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose.
In particolare, la distribuzione degli alimenti dovrà avvenire con modalità organizzative che evitino la formazione di assembramenti anche attraverso una riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali. Dovranno essere altresì valutate idonee misure (es. segnaletica a terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet.
Per eventuali esibizioni musicali da parte di professionisti, si rimanda alle indicazioni contenute nella scheda specifica. In ogni caso devono essere evitate attività e occasioni di aggregazione che non consentano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro.
E’ obbligatorio mantenere aperte, a meno che le condizioni meteorologiche o altre situazioni di necessità non lo consentano, porte, finestre e vetrate. Al fine di favorire il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti. Al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna.
Matrimoni 2021: è caos tra decreti e Green Pass. Ieri le note ufficiali della Conferenza delle Regioni e del Ministero della Salute
Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto. E va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati.
Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate.
Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
Nei guardaroba, gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti.
Il Ministero chiarisce: “Certificazione verde anche in zona bianca”
Nelle linee guida non viene menzionato il Green Pass. Ma nella premessa del documento che vi abbiamo riportato, c’è scritto che le presenti linee guida tengono conto delle disposizioni del decreto legge n.65. Cosa c’è scritto in questo decreto legge?
“Dal 15 giugno 2021, in zona gialla, sono consentite le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso. Nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020 e con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi
COVID-19 di cui all’articolo 9 del decreto-legge n. 52 del 2021”.
Quindi in zona gialla i ricevimenti sono consentiti solo con il Green Pass. E in zona bianca? Tanti se lo sono chiesti in queste settimane e giustamente siccome nel decreto viene menzionata solo la zona gialla, per logica si è inteso che nella bianca decadesse tale obbligo. Del resto nelle regioni a zona bianca vengono meno tante restrizioni, aprendo di fatto a tutto. Viene meno anche il famoso coprifuoco.
E, invece, a sorpresa i matrimoni e i ricevimenti fanno sempre storia a sè. Infatti, la stessa Conferenza delle Regioni insieme al Ministero della Salute, ieri sera con un comunicato congiunto danno un ulteriore limite. Il Green Pass è obbligatorio anche in zona bianca. Questa la nota ufficiale.
La nota ufficiale: certicazione verde anche in zona bianca
“Feste conseguenti a cerimonie civili o religiose: resta fermo, come da decreto, obbligo certificazioni verdi anche in zona bianca.
Con riferimento alle notizie diffuse da alcuni organi di informazione Ministero della Salute e Conferenza delle Regioni precisano quanto segue. “Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decretolegge n. 33 del 2020 e con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19 di cui all’articolo 9 del decreto-legge n. 52 del 2021 anche in zona bianca, in quanto previsto dal decreto del governo.
Il comma 2 dell’articolo 9 del DL 65/2021 si limita a stabilire l’anticipazione della possibilità di tali feste in zona gialla al 15 giugno, ma restano ferme le modalità di svolgimento indicate nella stessa norma”.
Il Garante della Privacy e le osservazioni contro l’utilizzo del Certificato Verde
Peccato, però, che in questo ulteriore “chiarimento” il Governo abbia tralasciato quanto il Garante della Privacy ha più volte osservato. “Per i profili di competenza dell’Autorità si osserva che il decreto legge del 22 aprile 2021, n. 52, non rappresenta una valida base giuridica per l’introduzione e l’utilizzo dei certificati verdi a livello nazionale.
Nel progettare l’introduzione della certificazione verde, quale misura volta a contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, si ritiene che non si sia tenuto adeguatamente conto dei rischi, di seguito illustrati, che l’implementazione della misura determina per i diritti e le libertà degli interessati.
E, quindi, non siano state adottate le misure tecniche e organizzative adeguate per attuare in modo efficace i principi di protezione dei dati, integrando nel trattamento degli stessi le garanzie necessarie a soddisfare i requisiti previsti dal Regolamento (UE) 2016/679 e a tutelare i diritti degli interessati (art. 25, par. 1, del Regolamento)”.
Matrimoni 2021: è caos tra decreti e Green Pass. In Campania il Presidente De Luca istituisce regole diverse
E in Campania? Nella nostra Regione il Presidente Vincenzo De Luca è andato contro tutto e tutti assumendo decisioni autonomamente. Solamente venerdì, infatti, il Governatore ha provveduto a firmare un chiarimento proprio sui festeggiamenti derivanti dalle cerimonie. Nel documento si legge.
“Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha firmato il Chiarimento n.1/2021, recante disposizioni per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, relativo alle attività di ristorazione collegate ad eventi conviviali. Il Chiarimento specifica.
“Alla stregua dei provvedimenti ad oggi vigenti, negli esercizi di ristorazione risulta consentito accogliere commensali, anche provenienti dalla medesima cerimonia civile o religiosa, con obbligo di assicurare il rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione previste per le attività di ristorazione, di cui al protocollo di settore approvato con DPCM 2 marzo 2021 e ss.mm.ii., assicurando che siano evitate forme non consentite di aggregazione tra i commensali dei diversi tavoli ed evitando ogni forma di assembramento, al chiuso o all’aperto”.
Ma ricordiamo che le Regioni possono apportare misure più restrittive rispetto ai decreti legge e non il contrario. De Luca, quindi, nei prossimi giorni dovrà giocoforza uniformarsi al Governo e procedere secondo le linee guida stabilite dalla Conferenza Stato Regioni. Un guazzabuglio burocratico pazzesco.
Solo ad elencare tutti questi provvedimenti e a trovarli in rete, noi da addetti ai lavori ci abbiamo impiegato ore ed ore. E su molti aspetti abbiamo tanti punti interrogativi che non ci sono chiari. Figuriamoci gli sposi che dovrebbero pensare al loro giorno solo con emozione e gioia. E agli operatori del comparto che dopo mesi di chiusura vorrebbero solamente lavorare serenamente e al meglio.
Domenico Zappella (Fondatore SposIn Campania)