Era una giornata piovosa di fine maggio. Ero alle prese con la ricerca di nuovi contenuti per la nostra pagina Instagram. Ecco che mi imbatto in un video pazzesco, quello di un violinista dai tratti somatici non propriamente italiani, ma che in pochi secondi con la sua musica è riuscito a farmi restare senza fiato. La magia del violino bianco di Ferdi Bairami è entrata così nella mia vita.
Il video era realizzato con un semplice telefonino. Durava purtroppo soltanto 56 secondi e lo sfondo era il mare partenopeo visto dalla sala principale del Nabilah. Il protagonista era lui: Ferdi Bairami. “River Flows in you” l’avevo sempre apprezzata suonata al piano, l’avevo sentita in qualche arrangiamento accompagnata dal violino classico, ma mai mi era capitato di ascoltarla in una variante davvero unica: quella realizzata con violino elettrico.
Ma cos’è un violino elettrico?
Così ho iniziato ad interessarmi al mondo dei violini elettrici. Com’è possibile che uno strumento elettrico riesca a produrre quelle melodie anche senza essere collegato alla corrente? Questa è stata la prima curiosità alla quale ho voluto rispondermi. Facendo una ricerca ho scoperto che si tratta di violini che al loro interno celano un’amplificazione elettronica del suono. Fantastico!
Vi confesso che fino a quel momento non avevo mai sentito parlare di violini elettrici. Dovevo capirne di più. Da quando esistono? Un’artista di nome Stuff Smith è stato considerato come l’inventore già un secolo fa. La vera e propria diffusione dello strumento, però, è avvenuta molti decenni dopo. Infatti, è solo negli anni 90′ che si inizia ad espandere nel mondo.
La nascita della magia
Ed è proprio in quegli anni che il piccolo Ferdi conosce il primo grande amore: il suo violino bianco. Il violino in realtà era stato acquistato dal padre per far giocare il fratello minore Enis, ma nulla si può quando scatta un colpo di fulmine così fragoroso come quello che colpì Ferdi, all’epoca dodicenne, appena vide lo strumento.
Il primo incontro che gli avrebbe per sempre cambiato la vita. Il secondo avviene qualche anno dopo. Ferdi suonava in strada, seguiva delle lezioni private e frequentava il conservatorio, la musica era tutto.
Un giorno mentre era alla ricerca di un archetto nuovo per il suo violino, nella bottega di un liutaio conosce Renato Riccio. “Devo tutto ciò che sono diventato – ammette un umilissimo Ferdi – al mio maestro. Non esagero nel dire che per me è un secondo padre, mi ha fatto crescere tanto come artista e come persona”. Così la magia del violino bianco di Ferdi Bairami ha iniziato a diffondersi.
Il sogno diventa realtà nel segno del bianco
Ed è proprio grazie al maestro Riccio che Ferdi passa dalla strada al mondo del Wedding. “Mi sono subito trovato bene, a mio agio, ho capito dal primo istante che era ed è il posto giusto per me”. Evidentemente il bianco deve essere proprio il colore nel suo destino! Ferdi, però, non è il tipo di persona che si accontenta. Continua a studiare e a fare “degli esperimenti”. Ed è proprio in uno di questi che il giovane violinista capisce che è arrivato il momento della trasformazione. Dal violino classico passa a quello elettrico e alla reinterpretazione dei più noti brani Pop.
Ogni matrimonio è un susseguirsi di emozioni e di veri e propri racconti musicali. Non esageriamo nel dire che oggi Ferdi è il numero uno nel suo genere. Dal classico al contemporaneo passando per i dj set violin, nulla è impossibile, ogni richiesta può essere soddisfatta e sono gli sposi a decidere il loro personale repertorio. Anche se Ferdi confessa: “Ammetto di avere una mia tipologia di scaletta ideale. Credo che durante il ricevimento ci sia bisogno di musica soft e non troppo invasiva, mentre l’esplosione di una musica da dj set deve avvenire prima del momento della torta”.
La persona prima dell’artista
Ho conosciuto Ferdi al bar dove è cresciuto da bambino, in pieno centro a Napoli. Era insieme a sua moglie, come lui di origini macedoni. L’aspetto che mi ha particolarmente colpito in entrambi è stata la grande umiltà, la disponibilità di Ferdi nell’intrattenersi con i suoi fan: “Sono cresciuto in strada, sono uno di loro”.
Quando fai la vita dell’artista, purtroppo spesso si trascura l’aspetto familiare e invece senza che neanche gli ponessi la domanda Ferdi mi dice: “Ho lavorato fortunatamente tanto nell’ultimo periodo, ma la gioia più grande per me è che so di poter sempre avere al mio fianco la mia splendida famiglia. Non vedo l’ora di poter staccare un po’ la spina col lavoro per potermi dedicare di più a loro”.
All’improvviso ecco la mia botta di fortuna … si avvicina a Ferdi un signore ben vestito che inizia a “coccolarselo” e dice: “Giovane non guardarmi strano, io sono l’unico che può toccare Ferdi, oltre sua moglie ovviamente“. Ride e va via. Chiedo lumi a Ferdi del siparietto: “Hai appena conosciuto un violinista più bravo di me. Era il mio maestro Renato Riccio”.
Woooow penso tra me e me. C’è però da continuare la chiacchierata. Così passiamo alla fatidica domanda di rito. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? “Ho due grandi sogni. Uno locale e l’altro diciamo romantico. Il primo è che vorrei provare a comporre qualcosa di mio ed essere ricordato qui in Italia per questo. Il secondo è quello di riuscire a valorizzare in chiave di Wedding Tourism la mia terra d’origine la Macedonia, ovviamente partendo dalla mia musica”.
di Massimiliano Zappella
“La musica è un linguaggio che solo l’anima capisce, ma che l’anima non potrà mai tradurre” Ferdi Bairami