La protesta delle spose in Campania – “Caro Presidente De Luca ti scrivo”. Così potrebbe essere sintetizzata questa nuova rubrica dopo l’ordinanza e il chiarimento emanato dalla Regione Campania lo scorso 29 settembre. Un atto che di fatto cancella l’intero comparto wedding e cerimonie perché limitare tali eventi a 20 persone, specie in Campania, equivale ad un vero lockdown.
Le ripercussioni economiche sono state finora ben evidenziate dalle varie Associazioni di categoria scese in campo. (Clicca qui nella sezione news, per leggere tutte le reazioni).
Tutte hanno alzato la voce mettendo in luce le diverse incongruenze di un’ordinanza-lampo che mette in ginocchio migliaia di aziende e posti di lavoro.
La protesta delle spose in Campania. Social invasi dai messaggi al Presidente
Ma i risvolti negativi, giocoforza, si ripercuotono soprattutto sui principali attori protagonisti: i futuri sposi campani. In queste ore i nostri social (clicca qui per la nostra pagina Instagram – qui la nostra pagina Facebook) sono stati invasi da centinaia di messaggi. I vari gruppi di scambio opinioni e consigli (su tutti “Le spose eroine 2020” su Facebook, creato durante il lockdown e punto di riferimento per migliaia di coppie campane e non), sono divenuti una cassa di risonanza importante per illustrare le “proprie ragioni”.
Ed ecco che è nata appunto questa nuova rubrica “Caro Presidente De Luca ti scrivo” dove le coppie stanno cercando in tutti i modi di farsi ascoltare dal Governatore, in maniera civile, attraverso gli strumenti che il web offre. Condivisioni, tag, email. La protesta delle spose campane corre sul web e via social. Ogni mezzo utile per scuotere la coscienza di un Governatore, da pochi giorni eletto nuovamente a rappresentante della nostra splendida Campania, con un plebiscito di preferenze.
Non ci appassionano le analisi politiche, ma quelle sociali sì. Come in questo caso. Che la salute sia il bene primario non vi sono dubbi e, quindi, anche con scelte impopolari si deve sempre salvaguardare questo diritto. Ma nel concetto di salute c’è anche una condizione necessaria di normalità, benessere e/o equilibrio di tipo psicologico ed emotivo: denominata salute mentale.
Non siamo medici né specialisti di questo settore, ma da organo di informazione raccogliamo migliaia di segnalazioni che di certo ci rappresentano uno spiccato senso di malessere diffuso.
La protesta delle spose in Campania: “Dal sogno all’incubo. E senza certezze sull’immediato futuro”
Storie di vita, di sacrifici, di sogni ed obiettivi che ci portano ad avere un quadro preciso dell’attuale situazione. Ed è per questo che oggi, caro Presidente, le future coppie le scrivono. Perché con quell’ordinanza che Lei ha firmato, e poi rivista con un ulteriore chiarimento, ha scosso la vita di migliaia di persone. Gente comune della sua Terra che dai sogni è passata agli incubi. (Clicca qui per leggere l’ordinanza del 29 settembre)
E per di più in un clima di incertezza totale che scombussola e modifica la quotidianità dopo mesi ed anni di sacrifici. Perché il matrimonio non è inteso solo come festa. Dietro a questa semplice parola ci sono dinamiche personali che si intrecciano dopo mesi ed anni di attese di sacrifici e programmazione. Sacrifici e storie che, oggi, sono in balìa degli eventi. La pandemia non è ascrivibile alla sua responsabilità, ci mancherebbe, anzi Lei specie durante i mesi più difficili ha dimostrato grande acume preservando l’intera Regione.
Oggi, però, anche noi facciamo fatica ad interpretare un’ordinanza, rivista in diverse circostanze su date e disposizioni, che di fatto ha valore per soli 3 giorni per quanto concerne il settore dei matrimoni. Fino a domenica 4 ottobre, tutto è ancora possibile (sempre nel rispetto dei protocolli), da lunedì 5 a mercoledì 7 c’è il limite a 20 persone. E dal 7 ottobre in poi? Questo è uno dei tanti punti interrogativi che migliaia di persone Le chiedono. Vivere con l’ansia che dalla mattina alla sera il sogno di anni venga infranto non è certo piacevole.
Lati umani, storie di vita quotidiana ed aspetti economici. Anche questa è salute
Ci sono lati umani da salvaguardare, oltre agli aspetti economici. Perché la maggior parte di queste persone ha fatto sacrifici continui e costanti per arrivare a vivere con gioia e felicità un giorno così importante e simbolico. Che l’unione possa avvenire regolarmente con la celebrazione religiosa è un’altra stortura, perché il virus come ben sappiamo tutti non conosce né luoghi né spazi e né date dove possa insinuarsi. (Clicca qui per leggere il chiarimento della Regione Campania)
Da campano e amante delle tradizioni, sa bene che soprattutto nella nostra Terra un traguardo così importante va celebrato con amici e parenti, e non con un limite di persone. Per di più esiguo che per l’appunto significa “chiusura totale”. Potremmo scrivere all’infinito, ma più delle nostre parole contano caro Presidente quelle della sua gente, della sua Campania e perché no anche del suo ampio elettorato che Le ha rinnovato un’ampia fiducia pochi giorni fa.
Abbiamo deciso di inserire in questo articolo solo alcuni “screen” dei messaggi che abbiamo ricevuto. Tra questi ci ha colpito molto la storia di Alessandra. Come ha colpito noi, confidiamo che possa avere lo stesso effetto anche per Lei.
Buona lettura.
La lettera di Alessandra: “Stiamo morendo dentro…”
“Vi prego, fate qualcosa… tutto questo è assurdo… non ha senso, non è giusto! Non si può essere preoccupati per il contagi e poi concedere altri tre giorni di festeggiamenti, perchè? Le coppie che si sposano entro il 4 valgono più di me che sposo il 16? Fino al 4 il virus non è contagioso? È una presa per i fondelli!!! Al ristorante con 100 persone non c’è possibilità di contagio? Sui mezzi pubblici? Nel calcio? Nei programmi tv? Senza sapere che ognuna di noi sta morendo dentro anche per altri motivi… mio padre potrebbe mancare tra qualche mese e se tengo duro è solo per lui, per fargli vivere un bel giorno…. mi sta uccidendo dentro! Non è giusto vi prego fate qualcosa!”.
