IL CUORE GRANDE DI GEDY MARTONE – Resilienza è la parola d’ordine in questi giorni. Questo è lo spirito che anima da sempre una dolce signora originaria della Sicilia, ma che da decenni è un simbolo della città di Avellino: Gerlanda Tumminia, da tutti conosciuta come Gedy Martone.
Un brand che ha preso il nome dal cognome dell’inseparabile compagno di una vita intera: Giuseppe Martone, per gli amici Pino.
La coppia da oltre 30 anni rappresenta non solo un’imprenditoria locale altamente illuminata, ma anche la forza dell’amore che supera ogni difficoltà con generosità.
Già è proprio la generosità che contraddistingue i due. Potrebbero tranquillamente godersi la pensione e i nipotini e invece no, perché loro sono da sempre al servizio del prossimo e non potevano non aiutare la propria città in questo momento così difficile.
L’inizio di una nuova attività per il sociale
Così Gedy nell’ultimo giorno di apertura del suo atelier (trasferitosi da qualche anno dalla sede storica di Torrette di Mercogliano a Via De Sanctis ad Avellino), ha racimolato un po’ di stoffe varie, preso le sue macchine per cucire, congedato le sue fedeli assistenti e ha aperto una “nuova attività”.
Già perché dal salotto del suo Atelier, si è spostata a quello di casa, dove sola soletta si è messa al servizio della comunità iniziando a produrre mascherine di tessuto.
“Se avessi mai pensato di ritrovarmi, di punto in bianco, a produrre mascherine invece che abiti da sposa o da cerimonia? Certo che no. La nostra attività si è fermata. Ho deciso di lasciare a casa tutte le mie assistenti perché la loro salute viene prima di ogni altra cosa e da sola sto cercando di rendermi utile per il bene comune“.
Parole e musica di Gedy che prosegue: “Lavoro dalla mattina presto fino a tarda sera perché le richieste sono sempre più crescenti, mio marito si occupa dell’approvvigionamento degli elastici (con la chiusura delle mercerie non è affatto semplice) e quando riesce va a distribuirle. Nell’ultima settimana ho prodotto più di 1000 mascherine e purtroppo il tessuto a mia disposizione sta terminando. Infatti, invito chiunque ne avesse inutilizzato a contattarmi in modo tale che possa proseguire nella produzione. Le mascherine sono lavabili, double-face e riutilizzabili. Come consiglio da mamma, invece, vi invito a passare sempre il vapore del ferro da stiro su tutti i vostri abiti per eliminare acari e batteri”.
Un’opera, appunto, per il sociale: “Le mascherine sono un dono che faccio a chiunque ne richieda. Chi può aiutare con una qualsiasi cifra lo faccia per le associazioni e ospedali che ne hanno bisogno”.
Il settore dei matrimoni, come tanti altri, in profonda crisi
Le ultime battute di Gedy sono rivolte al suo settore quello degli abiti da cerimonia, messo in ginocchio dal virus: “Rendere una principessa ogni ragazza nel suo giorno più importante è da sempre la mia più grande gioia. Spero che presto potrò continuare a vestire altre bellissime spose, come già faccio da intere generazioni, ora però “rivesto” quelle passate e quelle future con le mie mascherine per proteggerle da un nemico invisibile“.
Infine, un augurio per un cambiamento di mentalità: “Purtroppo, negli ultimi anni, ho notato tanta superficialità e una perdita di quel senso di appartenenza del proprio territorio che, invece, sempre ci contraddistingueva. Questa corsa all’acquisto di abiti “stranieri” e consentitemelo di dire spesso di bassa qualità, ha messo in ginocchio tante attività come la mia. Spero che questo virus serva da lezione per far capire alle persone che spesso la qualità l’abbiamo sotto al naso e neanche ce ne rendiamo conto. Spendere ed investire nel proprio territorio aiuta a produrre ricchezza che viene riemessa sul locale per trarne beneficio tutti“.
E probabilmente sarà proprio questo il segreto dal quale ripartire dopo questa profonda crisi. Se lo dice Gedy che di periodi brutti nella storia ne ha vissuti, ma ne è sempre uscita più forte che mai, c’è da crederle!
Una fantastica imprenditrice…dal cuore grande
di Massimiliano Zappella