De Luca fa un passo indietro sui matrimoni. Ma “apre” ai ristoranti – A distanza di una settimana dall’annuncio che aveva acceso la speranza a migliaia di future coppie, il Presidente della Regione Campania è costretto a fare un passo indietro. Il Governatore venerdì scorso aveva aperto alla possibilità di anticipare e riaprire il comparto wedding a fine maggio, ovvero in queste ore. Ed invece nulla di tutto ciò.
Il motivo è semplice ed era già noto la scorsa settimana. Le Regioni non possono per legge apportare modifiche ai decreti istituiti dal Governo centrale. Possono eventualmente applicare misure più restrittive. E proprio mentre venerdì scorso De Luca accendeva la speranza, il Cts (Comitato Tecnico Scientifico) indicava nuove linee guida per il comparto wedding. In pratica il famoso protocollo di cui parla De Luca e pubblicato anche sul sito della Regione Campania, quello della conferenza stato regioni, era stato già ampiamente superato. Il Cts, infatti, non aveva e non ha mai approvato tale protocollo.
Piuttosto il Cts non si è espresso ancora ufficialmente ma le indiscrezioni sono state ampiamente rese note. E parlano di possesso di green pass e senza restrizioni sul numero di ospiti. Su una cosa il Presidente De Luca ha ampiamente ragione. Ad oggi, il Ministero della Salute non ha ancora pubblicato nessuna linea guida per la ripresa dei matrimoni. Si sa che la data per la ripartenza è fissata per il 15 giugno. Ma con quali regole? Solo le istituzioni nazionali lo sanno e si spera vengano comunicate quanto prima.
“In attesa di risposte dal Ministero della Salute, nei ristoranti devono essere rispettate le norme per questo settore”
A sorpresa, però, De Luca apre comunque a soluzioni “alternative”. Il Governatore, infatti, ha risposto a tutti i ristoratori che hanno chiesto lumi su come comportarsi con le persone che arrivano nei locali e provenienti da cerimonie. De Luca ha riferito: “Ad oggi, questo è il chiarimento che daremo nelle prossime ore, quello che si può fare è rispettare nei ristoranti le norme di sicurezza previste nei ristoranti, cioè il distanziamento e il non assembramento. Non ci sono altre possibilità e altre norme da applicare in attesa che il Ministro della Salute dia una risposta al Cts rispetto alle osservazioni fatte”.