Casaletto Spartano e la magia dei “Capelli di Venere” – Situato in provincia di Salerno, appartenente al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Casaletto Spartano è di origine medioevale. È costituito dai due principali centri abitati che sono la vicina frazione Battaglia e il capoluogo. Più tutta una serie di contrade rurali (circa un trentina), sparse su tutto il territorio.
Casaletto Spartano e Battaglia sono divise dal corso d’acqua Rio di Casaletto e collegate tra di loro con alcuni sentieri. Secondo una leggenda locale, si sviluppa intorno all’antica contrada “Spartoso”, da cui deriva proprio il nome Spartano. L’abbandono del vecchio nucleo è, successivamente, causato da un’invasione di formiche.
Andiamo alla scoperta di un luogo magico e fiabesco della nostra Campania.
Casaletto Spartano: le origini
Il primo nucleo del paese sorge ai piedi del monte Difesa perché il luogo era ricco di acqua. Grazie alla presenza in zona di numerose sorgenti e di un piccolo fiume.
Il primo resto storico del paese è una piccola lapide di pietra con scritta in latino, attualmente posta all’ingresso della navata laterale sinistra della chiesa madre di San Nicola. Ricorda la consacrazione risalente al 1177.
Il toponimo “Casaletto” deriva da casale. Infatti, Casalecti, nel Medioevo, insieme a Bactalearum (Battaglia), era un casale delle terre di Tortorella. Nel 1562 i casali di Casaletto e Battaglia furono venduti da Trojano Spinelli, marchese di Mesoraca, principe di Scalea e signore delle terre di Tortorella, al barone Giovanni Antonio Gallotti e quindi staccati dal feudo originario.
Nel Seicento il paese viene colpito dalla peste del 1656, che riduce la popolazione a meno della metà. Successivamente, nel 1810, i due comuni di Casaletto e Battaglia vengono unificati. Il termine “Spartano” viene aggiunto a “Casaletto” solo dopo l’unità d’Italia. Deriva da sparto, una pianta delle aree mediterranee, presente quasi ovunque nel territorio casalettano.
Casaletto Spartano: cosa visitare?
La cascata Capelli di Venere
Il luogo maggiormente rappresentativo di Casaletto, è “Il Capello”. La località prende il nome dalla cascata “Capelli di Venere”, la cui denominazione deriva dalla rigogliosa crescita della pianta Capelvenere. Un tipo di felce che qui cresce rigogliosa.
L’oasi si trova sotto una piazza con una fontana pubblica. Scendendo le scale e attraverso alcune passerelle di legno, si arriva alle cascate, contraddistinte da un fantastico gioco di luce dovuto all’acqua e alla vegetazione presente.
Le cascate creano anche delle piscine naturali, dove è permessa la balneazione. Percorrendo il fiumiciattolo, contraddistinto da numerose rocce, muschi e una rigogliosissima vegetazione, si può scegliere se rimanere lì a godere delle fresche temperature o arrivare all’oasi attrezzata. Qui si trovano un mulino ben conservato e un vecchio rudere denominato “Sorgitore”, che consente la deviazione delle acque provenienti dalla sorgente che ha origine presso la località Melette. Grazie ad un parte d’acqua proveniente dalla sorgente, è alimentato il mulino, mentre la restante parte finisce nel fiume.
Le Cascate dei Capelli di Venere sono alimentate dall’affluente del fiume Bussento, il Bussentino. Il fiume Bussento, lungo 37 km, inizia dalla sorgente Varco La Peta del monte Cervati, nel comune di Sanza e, durante il suo percorso, alimenta la diga artificiale del Lago Sabetta e scompare nel sottosuolo a Caselle in Pittari. Il fiume, prima di sfociare nei pressi di Policastro Bussentino, riemerge alla superficie a Morigerati, dove ha dato vita alle Grotte del Bussento, divenute Oasi WWF.
I sentieri naturali
In passato, la necessità di collegamenti brevi fra i diversi centri abitati posti in prossimità del Rio di Casaletto, ha portato alla nascita di una serie di sentieri che collegano le varie contrade rurali fra di loro. In particolare a Casaletto Spartano e la frazione Battaglia.
Fra i più importanti si ricorda quello religioso delle “Rocche”, legato al culto della Madonna dei Martiri, regina del monte del paese. In passato era usato come via principale per spostarsi dalle contrade rurali della montagna di Casaletto al borgo. Si sviluppa per oltre 3 km lungo straordinari panoramiche che hanno come sfondo la vallata in cui scorre il Rio Casaletto.
Altri due sentieri famosi sono quello “Cannati” e quello che collega in Capello, il mulino di “Felice Bello”. La caratteristica principale di questi sentieri è il fatto che si sviluppano lungo il Rio di Casaletto, attraversando luoghi incontaminati e consentono di osservare il corso d’acqua lungo il suo tragitto.
Sul territorio casalettano sono presenti numerose grotte carsiche, tra cui quelle di Mariolomeo e quelle del Vottarino, le quali sono accessibili solo a persone esperte e solo per alcuni periodi dell’anno.
Il prosciutto di Casaletto: un’eccellenza tutta cilentana
Il comune cilentano è famoso per la produzione di un prosciutto che prende il nome dal paese stesso. Il Prosciutto di Casaletto è, infatti, prodotto esclusivamente a Casaletto e nei comuni limitrofi. Dalla macellazione di maiali di razze specifiche, in particolare la Large White o Landrace che vengono nutrite con la cosiddetta “giotta”. Un mangime costituito da residui dell’alimentazione umana e da ghiande.
Il prosciutto viene poi speziato con peperoncino in polvere e sale e viene lasciato stagionare per circa un anno. Presenta una forma classica, il cui peso varia dai 10 ai 15 chili e presenta un tipico colore rosso cupo.
Tradizionalmente è servito in fette spesse anche 5-6 millimetri ed accompagnato dal caciocavallo e da un buon bicchiere di vino locale.